Nel momento in cui cominciamo a parlare la nostra prima lingua ricorriamo, in modo del tutto naturale, ad un tipo di conoscenza inconscia. Non valutiamo molto come dire quello che stiamo pensando, lo diciamo e basta.
Quando impariamo una seconda lingua, invece, sviluppiamo un tipo di conoscenza diversa, consapevole, che richiede uno sforzo mentale. Ad esempio, in inglese, sappiamo che i verbi al presente semplice per la terza persona singolare finiscono in -s. In tal caso è molto difficile usare questo tipo di conoscenza mentre si parla; accedervi in tempo reale risulta complicato in quanto bisogna prestare attenzione a molti altri aspetti della conversazione. Di conseguenza, possiamo conoscere correttamente una lingua ma non essere in grado di usarla durante la comunicazione.
La maggior parte degli esperti nel settore dell’acquisizione di una seconda lingua concorda sul fatto che per superare questa difficoltà abbiamo bisogno di una grande quantità di pratica.
Secondo questa visione, allenare la nostra conoscenza consapevole può aiutarci a costruire un sistema di conoscenze che porterà a parlare la seconda lingua allo stesso modo in cui parliamo la prima: fluentemente, spontaneamente e senza sforzo.
La pratica può includere una serie di attività che vanno dagli esercizi tradizionali tipici di un libro di grammatica alle attività di classe più comunicative, fino alle conversazioni fuori dall’aula. Tutti questi tipi di pratica sono necessari, ma ciò che li rende davvero efficaci è l’utilizzo della nostra conoscenza consapevole. Per cui, se stiamo cercando di imparare ad usare una regola grammaticale (ad esempio aggiungere la -s per i verbi semplici alla terza persona singolare) dobbiamo cercare di applicarla correttamente durante la pratica. Ciò richiederà uno sforzo considerevole nelle fasi iniziali ma, man mano che continuiamo ad allenarci diminuirà gradualmente.
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